Descrizione
La storia narra che un cacciatore inseguendo un cervo si addentrò parecchio nel bosco, quando il cervo fu a tiro, decise di graziarlo perchè vide in lui un animale fiero con occhi quasi umani. Resosi conto di essersi perso nell’inseguire il cervo, il cacciatore fu preso da panico. Ad un certo punto giunta la notte, il cacciatore si dava per spacciato. A questo punto riapparve il cervo ed una croce luminosa si stagliò all’orizzonte sopra la testa dell’animale, posta fra le due grandi corna. Un inspiegabile miracolo che salverà la vita al cacciatore. Egli seguì la croce che stava all’orizzonte ad indicargli la retta via per uscire dal bosco. Giunto a casa raccontò il miracolo e capì che la compassione e la misericordia gli avevano salvato la vita. Un altra versione fa capo alla conversione di Sant’Eustachio, che risparmio la vita ad un cervo poichè vide fra le sue corna un immagine del Cristo in Croce lo implorava di non perseguitarlo ed di salvargli la vita. Essendo Placido, questo il nome precedente del santo, un persecutore di cristiani, il giorno seguente si convertì al Cristianesimo. La storia reale dello Jagermaister inizia nel 1934 quando ne viene iniziata la produzione seguendo il filo conduttore della grande tradizione dei bitter europei che vedeva il Boonekamp e l’Unicum primeggiare. L’amaro prodotto con 56 erbe, si presenta con nette note di rabarbaro, camomilla, cannella, sandalo, anice stellato e scorza di agrumi. Nonostante la chiara origine religiosa dell’etichetta non viene dichiarato se la ricetta abbia avuto origine ecclesiale.
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