L'acquavite, proviene dal distillato di mosto, che include succo o vinacce fermentate. Questo prodotto tipicamente italiano inizia con la pigiatura degli acini, seguita dalla fermentazione e distillazione del succo d'uva fermentato insieme a bucce e vinacce. A differenza della grappa, l'acquavite invecchia in piccole barrique pregiate o vasche di acciaio inossidabile e, al momento dell'imbottigliamento, viene diluita con acqua e filtrata. Le differenze tra grappa e acquavite emergono durante tutto il processo di produzione, dando origine a distillati molto diversi. L'acquavite ha un profilo aromatico più raffinato e fruttato rispetto alla grappa, che può risultare più rude in tutte le sue varianti, ma sviluppa bouquet di aromi dopo l'affinamento in botte di legno, con sentori boschivi, legnosi e fortemente aromatici. Entrambi i distillati vanno serviti freschi, in bicchieri tondeggianti che non vanno riscaldati con le mani per preservare gli aromi. È consigliato degustare entrambi i distillati lentamente, assaporando ogni elemento dalla fermentazione alla distillazione, evitando di berli in un solo sorso per apprezzarne appieno le complessità.