Il brandy è un distillato ottenuto dalla distillazione di vino sano, non acetificato, e da sottoprodotti come vinacce e fecce. Le sue caratteristiche organolettiche dipendono dalla qualità della materia prima utilizzata. I vini impiegati per la produzione di brandy possono essere bianchi, rosati o rossi; i distillati di migliore qualità provengono da vini ad alta acidità, con basso tenore alcolico e aromaticamente neutri. A livello globale, il vitigno più comunemente utilizzato è il trebbiano, noto come ugni blanc in Francia. È importante notare che i vini non devono contenere solfiti. L'attrezzatura principale per la produzione di acquavite è l'alambicco, che può essere di tipo continuo o discontinuo. Le tecniche di distillazione variano a seconda dell'attrezzatura utilizzata, ma, come per altri distillati, le frazioni iniziali (teste) e finali (code) che contengono sapori e odori indesiderati vengono scartate. La distillazione può produrre acquaviti con una gradazione alcolica compresa tra il 52% e il 72%, talvolta oltre. La resa media è di un litro di distillato per ogni dieci litri di vino. Dopo la distillazione, l'acquavite non è ancora considerata brandy; deve subire un periodo di invecchiamento in botti, in conformità con la legislazione del paese di produzione, prima di poter essere imbottigliata. Le specifiche possono includere i tipi di legno consentiti e la durata minima di permanenza in botte. In alcuni casi, al brandy può essere aggiunto caramello per conferirgli colore e zucchero per ammorbidirne il sapore. Infine, prima dell'imbottigliamento, il brandy può essere diluito con acqua distillata per raggiungere la gradazione desiderata. In circostanze eccezionali, il brandy può essere imbottigliato direttamente dalla botte (cask strength o grado pieno) dopo un adeguato periodo di invecchiamento.